#museo civico di storia naturale
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A variety of South American ladybug (aka ladybird beetle) shell patterns from Annali del Museo civico di storia naturale Giacomo Doria v.99 (2007-2008).
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Fondaco dei Turchi / Türk Hanı
This beautiful building, which can be seen at first sight as bearing traces of Byzantine - Arabic and Medieval Italian architecture, is today used as the 'Museo Civico di Storia Naturale'. But it is still called 'Fondaco dei Turchi', as it was called in the previous centuries. The source of the name is 'Funduk' in Arabic; Hotel means a place to stay. As you guessed, its Turkish equivalent is 'hazelnut'. What do you think the connection might be?
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Daha ilk görüşte, Bizans - Arap ve Ortaçağ İtalyan mimarisinden izler taşıdığı sezilen bu güzel yapı, bugün 'Museo Civico di Storia Naturale' (Tarih-i Tabiî Müzesi) olarak kullanıldığı halde, hâlâ geçen yüzyıllardaki adıyla, Fondaco dei Turchi diye anılır. İsim kaynağı olan 'Funduk' otel, konaklanacak yer manasına gelir. Türkçe'de karşılığı tahmin ettiğiniz üzere 'fındık'tır. Sizce aradaki bağlantı ne olabilir?
#venezia#italy#fondaco dei turchi#türk hanı#türk#turkish#venedik#arabic#architecture#byzantine#museum#fındık#funduk#fondaco#etymology#etimoloji#palazzo dei turchi
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Customer Profile Board and Synopsis
My customer is a traveling fashion exhibition. The exhibition will feature in Natural History Museums as a ‘Landforms and Landscapes’ inspired collection. Many museums include London Natural History Museum, The American Museum of Natural History (New York), The Muséum National D'histoire Naturelle (Paris National Museum of Natural History), The Museo Civico di Storia Naturale di Milano (Milan Natural History Museum), Oxford University Museum of Natural History, National Museum of Nature and Science (Tokyo), Beijing Museum of Natural History, and the National Museum of Natural History (Washington, D.C).
The exhibition will contain the ‘Landforms and Landscapes’ inspired collection, as well as visuals of the inspiration and images of landforms. It will also be interactive as samples of fabric and textures will be placed around the gallery for exhibitors to touch. The gallery will be a free access unless the museum that the exhibition is based in is already free, and it will also be accessible to anyone and all ages, giving anyone the chance to experience.
List of Museums:
• The American Museum of Natural History (New York)
• London Natural History Museum
• National Museum of Natural History (Washington, D.C)
• Beijing Museum of Natural History
• National Museum of Nature and Science (Tokyo)
• Oxford University Museum of Natural History
• The Museo Civico di Storia Naturale di Milano (Milan Natural History Museum)
• The Muséum National D'histoire Naturelle (Paris National Museum of Natural History)
116 museums in the UK that contain Natural History, with 17 museums devoted to the entire topic of natural history. Roughly 200 museums across the U.S. not including the bug museums in New York and D.C. List of natural history museums in the United States - Wikipedia. List of natural history museums - Wikipedia
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Prehistory: skeleton of the dinosaur Allosaurus fragilis. Period of the Superior Jurassic. Museo civico di storia naturale, Milan
Prehistoric
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Ravenna presenterà una mostra fotografica dal titolo: "CLIMA. I cambiamenti climatici, una scomoda certezza"
Ravenna presenterà una mostra fotografica dal titolo: "CLIMA. I cambiamenti climatici, una scomoda certezza" Da venerdì 10 maggio, nelle sale comunali dell'ufficio di via Berlinguer 30, apre la mostra fotografica "CLIMA. I cambiamenti climatici, una scomoda certezza", che resterà visitabile fino a sabato 1 giugno. La rassegna è promossa dall'Ufficio educazione alla sostenibilità del Comune di Ravenna, in collaborazione con FotoArt, La lumaca cooperativa sociale, Europe direct Romagna. La mostra nasce con l'intento di fornire un'occasione di conoscenza immediata, e allo stesso tempo scientificamente rigorosa, sui cambiamenti climatici. Le immagini presentano diversi aspetti collegati tra loro: agricoltura, crisi idrica, disboscamento, inondazioni, inquinamento atmosferico, clima e salute. Dipingono le differenti realtà del territorio dell'Emilia-Romagna e mettono in evidenza le problematiche che sempre più frequentemente viviamo, ma indicano anche semplici comportamenti che rappresentano motivi di speranza sul "che cosa fare". Si tratta di investire su un futuro più sostenibile dove è necessario che tutti, con diversi ruoli, s'impegnino ad essere motore di un "vero" cambiamento. La mostra raccoglie quattro anni di ricerche e documentazione sullo stato del clima in Emilia-Romagna ed è composta da 32 fotografie, 10 pannelli didattici, 2 pannelli presentazione, 5 pannelli multimediali con codice QR. È realizzata dall'associazione FotoArt Castelvetro di Modena, fotografie di Francesco De Marco e Giordano Cerè, Cnr (Centro nazionale ricerche), con la collaborazione del Museo civico di Ecologia e storia naturale di Marano sul Panaro, dell'Aeronautica militare Comando V° Stormo di Sestola, dell'Osservatorio geofisico - Università di Modena e Reggio Emilia e del Dipartimento di Ingegneria "Enzo Ferrari". L'ingresso è gratuito. Gli orari di apertura della mostra sono i seguenti: dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12, martedì e giovedì dalle 15 alle 17. Per informazioni telefonare allo 0544.482294 oppure scrivere a [email protected]... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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I tesori nascosti del Sud: Itinerari turistici nella Regione Puglia
La Regione Puglia, situata nel Sud Italia, è conosciuta per le sue bellezze naturali, le spiagge mozzafiato e la sua ricca storia culturale. Tuttavia, ci sono molti tesori nascosti del sud che possono essere scoperti solo attraverso itinerari turistici specifici. In questo articolo, esploreremo alcuni di queste gemme nascoste che la Puglia ha da offrire. Itinerario nella Valle d’Itria La Valle d'Itria è una zona di campagna collinare situata nella provincia di Bari, caratterizzata da una serie di pittoreschi villaggi conosciuti come i trulli, abitazioni coniche in pietra scura dalle tetti a forma di cono che risalgono al XVII secolo. Il modo migliore per esplorare questa regione è in bicicletta, attraversando i sentieri che attraversano queste piccole località. Alcuni dei trulli più famosi nella Valle d'Itria si trovano a Alberobello, Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. Qui, i visitatori possono ammirare i famosi trulli, visitare il Museo del Territorio per scoprire la storia locale e godersi la cucina regionale nei ristoranti tradizionali. Un'altra gemma nascosta nella Valle d'Itria è Locorotondo, una città collinare con un labirinto di strade strette, tutti conosciuti come vicoli. Si può anche visitare la Chiesa di San Giorgio Martire, dove sono presenti affreschi del XVII secolo e la Canonica, una bella casa in pietra con un ampio giardino. Itinerario sotto terra: le Grotte di Castellana Mentre la maggior parte della regione Puglia è composta da terre piatte, ci sono alcune eccezioni. Le Grotte di Castellana si trovano nella città di Castellana Grotte, a circa 40 chilometri a sud di Bari. Le grotte sono state formate da un fiume sotterraneo nel corso di milioni di anni e sono lunghe oltre tre chilometri. Il percorso di visita permette ai turisti di scoprire le diverse formazioni rocciose che si formano nel corso degli anni, così come le diverse camere e grotte del sistema sotterraneo. Ci sono anche percorsi di difficoltà diversa, adatti a tutti i livelli. Itinerario nella città bianca: Ostuni Ostuni, anche conosciuta come la città bianca, è una città collinare situata sulla costa adriatica della Puglia. Il centro storico è caratterizzato da un labirinto di strade e vicoli acciottolati, tutti fiancheggiati da case imbiancate a calce e terrazze con vista sul mare. Ci sono molte attrazioni turistiche, come la Cattedrale del XV secolo, il Museo Civico e la Chiesa di San Francesco di Assisi. La città bianca è anche famosa per la sua cucina regionale, in particolare il cibo di mare fresco, le orecchiette fatte a mano e il cibo da strada pugliese come la rustica, un pasticcino ripieno di mozzarella, pomodoro e olive. Itinerario nella Puglia salentina La Puglia salentina è una regione situata nella parte meridionale della regione Puglia ed è caratterizzata da una serie di siti archeologici, chiese barocche e spiagge spettacolari. Uno dei luoghi più interessanti da visitare in questa zona è la cittadina di Galatina, nota per la Basilica di Santa Caterina d'Alessandria, una chiesa barocca del XVII secolo con un pavimento mozzafiato in ceramica. C'è anche il museo della Basilica, dove è possibile ammirare una serie di opere d'arte sacra. Anche la città di Otranto è un must-see nella regione salentina. Oltre alla spiaggia, la città è famosa per la Cattedrale di Otranto, un edificio risalente all'XI secolo con impressionanti mosaici paleocristiani. Itinerario in barca lungo la costa di Puglia Al di là delle terre asciutte, c'è anche un sacco di bellezze naturali da ammirare sulla costa della Puglia. Il modo migliore per esplorare questa costa è a bordo di una barca. Uno degli itinerari più popolari lungo la costa della Puglia è la Riserva Naturale di Torre Guaceto, un'area protetta nel comune di Brindisi. I visitatori possono ammirare la fauna locale, le spiagge incontaminate e fare snorkeling lungo la barriera corallina. Un'altra opzione è la Baia delle Zagare, una baia pittoresca situata nei pressi di Mattinata, sulla costa del Gargano. Si può noleggiare una barca e navigare lungo la costa, ammirando le pareti rocciose e le grotte marine. In conclusione, la regione Puglia offre una vasta gamma di attrazioni turistiche, ma ci sono anche molti tesori nascosti che possono essere scoperti solo attraverso itinerari specifici. Dalle Grotte di Castellana alle pittoresche cittadine della Valle d'Itria, dalla bellezza naturale delle riserve protette alla bellezza barocca dei centri storici, c'è qualcosa per tutti in questa regione meravigliosa. Fonti: - https://www.italymagazine.com/featured-story/southern-italys-hidden-gems-discover-puglias-unsung-wonders - https://www.nationalgeographic.com/travel/destinations/europe/italy/puglia/sponsored-10-dreamy-hidden-gems-to-discover-in-puglia/ - https://www.discoverpuglia.it/itinerari-turistici-puglia/valle-itria/ - https://www.cistour.it/puglia/castellana-grotte/visita-grotte-di-castellana/ - https://www.italytraveller.com/it/r/puglia/s/ostuni-guide - https://www.lonelyplanet.com/italy/puglia-salento-gargano/galatina/attractions/basilica-di-santa-caterina-di-alessandria/a/poi-sig/1561950/360032 - https://www.italytraveller.com/it/r/puglia/s/otranto-guide - https://www.paradisepuglia.com/itinerario-in-barca-sulla-costa-pugliese/ Fonte immagine: Di Berthold Werner, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=59357768 Read the full article
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Nearly 130 years ago, Italian explorer Elio Modigliani arrived at a natural history museum in Genoa with a lizard he’d reportedly collected from the forests of Indonesia.
Based on Modigliani’s specimen, the striking lizard — notable for a horn that protrudes from its nose — got its official taxonomic description and name, Harpesaurus modiglianii, in 1933. But no accounts of anyone finding another such lizard were ever recorded, until now.
This illustration of Modigliani’s nose-horned lizard was made in 1933 based on the original lizard first found in 1891. That specimen turned pale blue due to how it was preserved.
CREDIT: C.A. PUTRA ET AL/TAPROBANICA: THE JOURNAL OF ASIAN BIODIVERSITY, 2020, ANNALI DEL MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE DI GENOVA 56, PL. VI
In June 2018, Chairunas Adha Putra, an independent wildlife biologist conducting a bird survey in a mountainous region surrounding Lake Toba in Indonesia’s North Sumatra, called herpetologist Thasun Amarasinghe. Near the lake, which fills the caldera of a supervolcano, Putra had found “a dead lizard with interesting morphological features, but he wasn’t sure what it was,” says Amarasinghe, who later asked the biologist to send the specimen to Jakarta.
It took only a look at the lizard’s nose-horn for Amarasinghe to suspect that he was holding Modigliani’s lizard. “It is the only nose-horned lizard species found in North Sumatra,” he says.
Wooden arts and folktales of the Bataks — indigenous people native to the region — show that lizards have a special place in the people’s mythology. “But simply there was no report at all about this species” following Modigliani’s, says Amarasinghe, of the University of Indonesia in Depok.
He asked Putra to get back to the caldera to see if there was a living population. After five days, Putra found what he was looking for one evening, “lying on a low branch, probably sleeping,” according to the biologist. He took pictures of the lizard and measured the size and shape of its body parts, such as the length of its nose-horn and head. He also observed its behavior before finally releasing it the same night.
A Modigliani’s nose-horned lizard is typically bright green and yellow (top), but the reptile turns brownish-orange under stress (bottom).
Credit: C.A. PUTRA ET AL/TAPROBANICA: THE JOURNAL OF ASIAN BIODIVERSITY, 2020
Using this data, Amarasinghe compared the lizard with the one described in 1933, and concluded that the living lizard and the dead one that Putra had stumbled across were in fact Modigliani’s nose-horned lizards. The Genoa museum’s dead specimen is pale blue due to preservation, but it’s now known that the lizard’s natural color is mostly luminous green. Its camouflage and tree-dwelling behavior are similar to African mountain chameleons, Amarasinghe, Putra and colleagues report in the May Taprobanica: The Journal of Asian Biodiversity.
The reptile belongs to the Agamidae family of lizards, which are commonly called dragon lizards and include species such as bearded dragons (SN: 6/14/17). Shai Meiri, a herpetologist at Tel Aviv University, has previously shown that many dragon lizards live in small, hard-to-access areas, making the reptiles difficult to study. There are 30 agamid species that have never been seen since they were first described, and 19 species which are known from just a single specimen, Meiri says.
While thrilled with their find, Amarasinghe and Putra are worried about the lizard’s future. “The living dragon was found outside a conservation area, and massive deforestation is happening nearby,” Amarasinghe says.
But the rediscovery offers a glimmer of hope for the lizard’s conservation, Meiri says. Before the reptile resurfaced, no one knew where exactly Modigliani’s lizard lived, or whether it had already gone extinct, he says. But now, “we can study it, understand its conservation needs and hopefully implement conservation measures.”
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Tanystropheus
By @stolpergeist
Etymology: Long hinge
First Described By: Meyer, 1852
Classification: Biota, Archaea, Proteoarchaeota, Asgardarchaeota, Eukaryota, Neokaryota, Scotokaryota, Opimoda, Podiata, Amorphea, Obazoa, Opisthokonta, Holozoa, Filozoa, Choanozoa, Animalia, Eumetazoa, Parahoxozoa, Bilateria, Nephrozoa, Deuterostomia, Chordata, Olfactores, Vertebrata, Craniata, Gnathostomata, Eugnathostomata, Osteichthyes, Sarcopterygii, Rhipidistia, Tetrapodomorpha, Eotetrapodiformes, Elpistostegalia, Stegocephalia, Tetrapoda, Reptiliomorpha, Amniota, Sauropsida, Eureptilia, Romeriida, Disapsida, Neodiapsida, Sauria, Archosauromorpha, Tanystropheidae
Referred Species: T. longobardicus, T. meridensis
Status: Extinct, sadly
Time and Place: Tanystropheus lived in the middle Triassic, about 245 to 237 million years ago.
Fossils of Tanystropheus have been found in Europe, Israel, and southern China.
Physical Description: Tanystropheus is rare among Triassic weirdos in being reasonably well-known among non-specialists, though rarely by name. The reason it’s so well-known? That truly, ridiculously, insanely long neck. Its neck was so long, in fact, that it made up over half of its body length—and this is not a short animal we’re talking about, with adults reaching up to six metres in length. The neck is made up of 13 elongated vertebrae, and these vertebrae were hollow.
(Image: A skeletal reconstruction of Tanystropheus, showing its extremely long neck and small head. Image by Mark Witton [Source])
You might notice a few other interesting things from this skeletal. Firstly, the body is surprisingly skinny, not enormously round as in many other long-necked animals (see: sauropod dinosaurs). The neck vertebrae have elongated cervical ribs that would have probably hindered motion as well as helped support the neck.
(Image: Diagram of the skull of juvenile Tanystropheus. It is a roughly triangular skull with a large eye and conical, interlocking teeth at the front and triple-cusped teeth in the back. Image from Nosotti, 2007)
Tanystropheus had interlocking, conical teeth in the front of its mouth. Interestingly, juveniles seem to have had triple-cusped teeth in the “cheek�� region (though they lacked cheeks), while adults had more needle-like teeth.
Diet: If its conical, interlocking teeth weren’t enough evidence of diet, the fossils of fish scales and squid suckers inside its stomach are. Tanystropheus was piscivorous.
Behavior: The behaviour of Tanystropheus has been a source of some contention. Aside from the brief time it was thought to be a flying animal (crazy, right? The long vertebrae were mistaken for pterosaur wing bones), it’s been assumed to be an aquatic or semi-aquatic animal. However, debate has remained over whether it was a swimming marine predator or the Triassic equivalent of a heron.
Frankly, I think the evidence is pretty one-sided. With a stiffened, poorly-muscled neck, a tail that isn’t flattened from side-to-side, and air-filled vertebrae, Tanystropheus bears little resemblance to marine predators, and likely lived a more heron-like lifestyle.
Ecosystem: Tanystropheus fossils are found in marine or freshwater deposits, and it seems likely that it made its home alongside watercourses or shorelines. As evidenced by stomach contents it clearly lived alongside squid and fish; these rocks also contain ichthyosaurs, bivalve molluscs, and protomammals.
~ by Hayley Orlowski
Sources Under the Cut
Nosotti, S. (2007). " Tanystropheus Longobardicus"(Reptilia, Protorosauria): Re-interpretations of the Anatomy Based on New Specimens from the Middle Triassic of Besano (Lombardy, Northern Italy). Società Italiana di Scienze Naturali e Museo Civico di Storia Naturale.
Witton, M. (2015). The lifestyle of Tanystropheus, part 2: coastal fisher or first-day-on-the-job aquatic predator? Retrieved from http://markwitton-com.blogspot.com/2015/12/the-lifestyle-of-tanystropheus-part-2.html
#tanystropheus#tanystropheid#archosauromorph#triassic#triassic madness#triassic march madness#prehistoric life#paleontology
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Museo Civico di Storia Naturale Il museo ha sede nel cinquecentesco Palazzo Lavezola Pompei, eretto dal Sanmicheli nel 1550 e considerato uno dei capolavori del grande architetto veronese. Il museo, che conserva reperti provenienti da varie regioni italiane, è noto soprattutto per la straordinaria collezione di piante e animali fossili provenienti dagli scavi tuttora in corso nei giacimenti di Bolca, località fossilifera sulle pendici dei monti Lessini.
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Il turismo e i b&b di Roma
Altre cose da vedere sono: I Musei Capitolini - ospitati nel palazzo dei Conservatori e nel Palazzo Nuovo, i Musei Capitolini costituiscono ce più antico museo pubblico del mondo, grazie alla donazione del 1471 da parte di Sisto IVdi alcune opere d’arte bellissime precedentemente conservate in Laterano. Nel ‘500 Leone X e Pio V implementarono la collezione, ma fu soprattutto nel 1734 con l’acquisizione della =-collezione di marmi antichi della collezione Albani, che ce museo si ingrandì decisamente. Con Roma capitale si arrivò a occupare anche il palazzo dei Conservatori e a creare ce Museo Nuovo (1925) e il Braccio Nuovo (1952). I musei sono costituiti da una collezione di marmi e bronzi classici, dalla pinacoteca e dal medagliere; Piazza del Popolo-Ultima grande sistemazione urbanistica dell’età papale, realizzata da Giuseppe Valadier all’inizio dell’800. L’obelisco centrale è quello di Ramses II, che Augusto pose nel Circo Più grande e che fu sistemato qui all’epoca di Sisto V da Domenico Fontana (1589), mentre le vasche e i leoni in stile egizio sono aggiunte di Valadier (1823). Prima della salita al Pincio è la splendida chiesa di Santa Maria del Popolo; Carcere mamertino uno dei monumenti più importanti della storia di Roma, dove l’agiografia cristiana vuole reclusi in epoca neroniana gli apostoli Pietro e Paolo. La sua apertura vuole restituire ce naturale rapporto di questo monumento con la Piazza del Foro Romano (Comizio) e l’area del Campidoglio. Intorno al VII secolo d. C. diviene paese di culto legato alle figure degli apostoli Pietro e Paolo. I dipinti di IX-XIV secolo rimessi in luce durante i restauri nel Carcere sono il primo documento storico-artistico da riferire alla Chiesa di San Pietro in Carcere. clicca qui
Bed and breakfast nel centro storico di Roma
La digestione di un tale primo richiede parecchie ore, per questo è preferibile mangiarlo a pranzo, mail gusto è verace e caratteristico; bucatini alla Gricia: unici ingredienti per il condimento: guanciale di origine abruzzese e pecorino romano. Quando ad Amatrice decisero di aggiungere ce pomodoro, nacque la più conosciuta pasta all’amatriciana; Trippa alla romana: un piatto non di facilissima assimilazione. La trippa è composta da diverse parti di stomaco bovino e nella ricetta romana viene cucinata al sugo con l’aggiunta di qualche foglia di menta; spaghetti cacia e pepe: potrebbe sembrare la pasta più facile del mondo da preparare, ma non è così: conquistare una buona mantecatura usando solo pecorino e pepe è davvero un’arte; maritozzo: Si tratta di un tipico dolcetto laziale di pasta cotta in forno, guarnito con panna montata fresca. I fidanzati usavano regalarlo alle loro promesse durante la quaresima; Saltimbocca alla romana: fettine di vitello ben battute, farcite con prosciutto cotto e salvia e tenute chiuse con uno stuzzicadenti. Da friggere rigorosamente nel burro; Coda alla vaccinara: Coda di vitello cotta nel sugo lentamente, in modo da renderla talmente morbida che la carne deve staccarsi dall’osso senza bisogno di utilizzare il coltello. Sicuramente il piatto meno turistico e più verace della cucina romana! Sicuramente vicino al tuo bed and breakfast troverai tanti ristoranti ottimi per provare tutti questi piatti romani deliziosi! Mi stavo dimenticando di dire che La Cattedrale di Roma’ è tra le più importanti (nome completo: Arcibasilica Papale del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano) perché è la prima delle quattro basiliche papali maggiori e la più antica e importante basilica d’Occidente e anche la cattedrale della diocesi di Roma. Messa sul colle del Celio, la basilica e ce vasto complesso circostante (comprendente il Palazzo Pontifico del Laterano, il Palazzo dei Canonici, il Pontifico Seminario Romano Maggiore e la Pontifica Università Lateranense). Quando sarai in vacanza a Roma, non avrai mai tempo da perdere perché questa città eterna nasconde tanti segreti, e sarai sempre curioso per scoprirla meglio. Sono sicura che dopo una visita, tornerai sempre a rivederla, come fanno a maggior parte delle persone, anzi alcuni se hanno possibilità si spostano lì per abitare!
booking.best
Muoversi a Roma di solito si fa con la metropolitana che è composta da tre linee, identificate con lettere e colori diversi, per una lunghezza totale di 73 stazioni, 60 delle quali sotterranee; oppure con gli autobus: in totale 348 linee autobus. Alcuni scelgono il Taxi di più per l’aeroporto perché solo in questo modo non si rischia di perdersi sulle meravigliose strade antiche di questa città. Oppure potrai noleggiare un’auto, se chiedi presso il tuo hotel o bed and breakfast di Roma, sicuramente sapranno metterti in contatto con qualche azienda che noleggia le macchine. Ma c’è la possibilità di prendere anche le biciclette che a maggior parte dei b&b li offrono. Ora che sai come arrivarci sei pronto per visitare: ce Colosseo: il più famoso e grande amfiteatro romano situato nel centro di Roma; la Basilica di San Pietro: il centro religioso della Città del Vaticano e anche la più grande delle 4 basiliche papali di Roma, il centro del cattolicesimo; Fontana di Trevi: è una tra le più grandi e note fontane di Roma; Il museo Capitolini: il principale museo civico di Roma; Piazza Barberini: al centro della piazza sorge la Fontana del Tritone celebre opera del Bernini; Piazza del Campidoglio: La trapezoidale Piazza del Campidoglio sul colle omonimo, delimitata sul fondo dal Palazzo Senatorio sede ufficiale del comune; Piazza della Rotonda: è ce suggestivo spazio davanti al Pantheon; Piazza San Pietro: è una delle piazze più famose del mondo; Piazza Campo de Fiori: è una della piazze più note della città, anche per la presenzadal 1869 del celebre mercato, ma nel corso della storia è stata utilizzata per corse ed esecuzioni capitali. Lo spazio che occupa fu anticamente quello della platea del tempio di Venere Vincitrice, a ridosso del teatro di Pompeo e ce nome de’ Fiori, deriverebbe proprio da una donna amata dal triumviro romano Flora appunto, o più semplicemente dal prato che nel XV secolo vi era cresciuto per lo stato di abbandono; Campanili e Cupola del Borromini: Nel 1653 il pontefice sollevò i Rainaldi dall’incarico dei lavori, già in avanzata fase di esecuzione, affidandoli a Francesco Borromini, il quale progettò l’eliminazione del vestibolo e la costruzione ai lati della facciata di due bassi campanili tali da non ostacolare la vista della cupola, sostenuta da un alto tamburo, culminante con una lanterna contornata da sedici colonne; Facciata di Santa Maria Della Pace: Vicino al lato occidentale di piazza Navona si trova una piazza in miniatura che è direttamente l’opposto di essa per quanto riguarda le sue dimensioni.
Tutte le strade hanno un
hotel Roma
Queste sono le poche cose che potrai visitare a Roma, però bisogna sapere anche che se il tuo bed and breakfast Roma , non si trova simile al centro storico, ci sono i mezzi pubblici che funzionano benissimo e vengono usati con regolarità ogni giorno sia dai cittadini che abitano lì che dai turisti. Conseguentemente muoversi a Roma, sarà sicuramente facile. La metropolitana di Roma è costituita da tre linee che sono identificate con lettere e colori diversi, per una lunghezza totale di 59, 4 km e 73 stazioni, 60 delle quali sotterranee. Il anteriore tronco metropolitano è stato inaugurato il 9 febbraio 1955 ed oggi fa parte della linea B-B1, identificata dal colore blu. Il 16 febbraio 80 è stata inaugurata la linea A, dal colore arancione. La terza =-linea, ovvero la linea C è stata aperta il 9 novembre 2014 ed è caratterizzata dal colore verde. Esistono inoltre il progetto di realizzazione di una Linea D e progetti di prolungamento delle linee A e B-B1, nonché progetti di trasformazione delle ferrovie concesse Roma-Lido e Roma-Civita Castellana-Viterbo rispettivamente in Linea E e Linea F. La rete autobus di Roma è il servizio di trasporto pubblico locale composto da 348 linee autobus. Ciò che non sapevi è che nel passato, un primo servizio di trasporto pubblico nacque tra gli anni ’40 e gli anni ’50 dell’800 con l’istituzione di alcune linee indipendenti dall’autorità papale, servite principalmente da carrozze e omnibus, gestite da piccole imprese familiari (che comummente non possedevano più di due o tre veicoli). Queste linee servivano il centro storico e le principali piazze romane, tuttavia non avevano orari fissi e si attivavano solo quando veniva raggiunto un congruo numero di passeggeri.
La città eterna e I suoi b&b
Roma Caput Mundi, città eterna, culla della civiltà occidentale e capitale del Cristianesimo. Sono solo alcuni degli appellativi per descrivere questa magica città che evidentemente rivela agli occhi dei turisti, un concentrato di arte, storia, architettura e che da tre secoli continua a non ottenere rivali tra le mete preferite del turismo internazionale. Roma chiamata anche la città eterna è un vero e proprio galeria all’aperto dove, ovunque si guardi, è possibile ammirare le tracce di una storia e di una cultura millenaria. Per vederla bisogna prendere un bed and breakfast a Roma, di solito è consigliabile di sceglierne simple al centro storico per essere più vicino ai posti importanti, perché solo così avrà la possibilità di visitare tutto. Sicuramente hai sentito della celebre Fontana di Trevi. Quello che non sapevi è che essa ha anche un percorso sotterraneo che si estende sotto ce rione Trevi. Da qui fa parte anche l’area archeologica sotterranea del Vicus Caprarius la Città dell’Acqua: le strutture di una domus d’epoca imperiale, il castellum aquae dell’Acquedotto Vergine ed i suggestivi reperti (tra cui ce celebre volto di Alessandro helios) venuti alla luce nel corso dei lavori di ristrutturazione dell’ex Cinema Trevi. In un viaggio nel tempo passato sarà possibile toccare con mano la millenaria stratificazione di Roma ed osservare le testimonianze archeologiche, che hanno caratterizzato la storia della città, dalla realizzazione dell’Aqua Virgo all’incendio di Nerone, dal sacco di Alarico all’assedio dei Goti. Inoltre vicino a questa famosa fontana potrai trovare tanti bed and breakfast o hotel Roma, molto belli perché lì ci sono tanti palazzi antichi.
Il caput mundi dei b&b
La piazza di Santa Maria della Pace (poco conosciuta sia dai romani che dai turisti) è solamente uno intervallo nella vastità di Roma, ma essa è anche uno dei più rari esempi di uno intervallo urbano progettato ed eseguito da un architetto: si tratta di uno dei più grandi successi dell’architettura barocca in Roma; Facciata della Basilica di San Pietro: l’architetto Carlo Maderno si trovò vincolato a quanto già esisteva nelle fiancate michelangiolesche, la cui altezza doveva trovare corrispondenza anche nella facciata. Egli non poté nemmeno far sormontare l’ordine inferiore con una secondo ordine di altezza proporzionata, poiché avrebbe dissimulato eccessivamente la cupola. Si limitò quindi ad abbozzare sopra l’ordine inferiore lo stesso attico cinquecentesco che gira tutt’intorno al tempio, come del resto intendeva fare nel suo disegno lo stesso Michelangelo. Più che appoggiata al corpo della basilica, la Facciata si eleva autonomamente su fondamenta proprie iniziate ce 5 novembre 1607. Ce 10 febbraio 1608 fu posta la prima pietra e il 21 luglio 1612 parte dell’immensa mole era compiuta. Larga m 118. 6 e alta m 48 escluse the statue, marcata da colonne e paraste giganti con capitelli corinzi, si divide in due ordini. Queste sono le poche cose che potrai visitare nella città eterna, perché tutti sanno che Roma è un museo all’aperto. Le persone che abitano lì dicono che non basta una vita per conoscere tutta la città. Però per essere sicuro che avrai tempo di fare più visite, dovrai rubare un bed and breakfast o Hotel room a Roma vicino al centro storico. Però quando si pensa a Roma vengono subito in mente solo monumenti e palazzi storici, vie dello shopping e botteghe di artisti. La Capitale offre anche una cultura culinaria, con piatti tradizionali che vi faranno leccare i baffi! Tra i piatti conosciuto che potrai gustare dopo una giornata piena sono: rigatoni con la pajata: la pajata è l’intestino tenue del vitello da latte cotto in umido e con pomodoro per un tempo piuttosto lungo.
Inoltre per muoversi a Roma potrai usare anche il Taxi, perché avvolte è molto più facile come ad esempio andare dall’aeroporto fino al tuo b&b. Il centro storico di Roma, racchiuso all’interno delle e delle mura gianicolensi, è stato riconosciuto, nel 1980, patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Esso è, cioè la somma della superficie dei 22 rioni che lo compongono, e conta ad oggi 186. 802 abitanti. Nell’intera città storica si riconosce il valore di oltre 25.000 punti di interesse ambientale e archeologico censiti dalla Carta della Qualità: in virtù di ciò Roma risulta la città con più monumenti al mondo. Quello che non sapevi è che la scrittrice Elsa Morante ha ambientato nella città eterna il suo romanzo La storia. Fra le macerie del quartiere di San Lorenzo, devastato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, lungo le borgate periferiche affollate di nuovi poveri, fra miserie antiche e recenti si muove un piccolo universo di persone che delineano in maniera poetica con i loro affanni ce preciso momento storico attraversato dalla città. Quindi ce centro storico di Roma è molto importante, grazie alle sue bellezze e la storia piena di ricordi. Per compiere la prima delle passeggiate al centro storico, ti suggerisco che dal tuo b&b prendere la linea A della metropolitana e di scendere alla fermata Flaminio. Uscendo dalla metro vedrà la Piazza del Popolo, una delle più grandi e suggestive di Roma, dove potrai entrare nella chiesa subito a sinistra S. Maria del Popolo contenente dipinti del Caravaggio e del Pinturicchioo in una delle due chiese gemelle che troverai nella piazza, S. Maria in Montesanto e S. Maria dei Miracoli. Da queste due chiese importanti si possono vedere tre grandi strade che formano ce cosiddetto tridente: prendete quella a sinistra, Via del Babuino, in modo da giungere in Piazza di Spagna. Da qui potrai scattare foto alla famosa scalinata e alla fontana della Barcaccia del Bernini e, poi, prendere Via dei Condotti e concederti una passeggiata tra le vetrine dei negozi più lussuosi della città.
Arrivato all’incrocio con Via del Corso gira a sinistra e prosegui dritto fino a Piazza del Parlamento dove vedrai, alla tua destra, il palazzo in stile barocco di Montecitorio, sede del Parlamento Italiano. Tornando su Via del Corso girate a destra e arrivi alla Galleria Colonna, dove puoi fermarti per una sosta tra negozi, bar e ristoranti. Visitare la città eterna sicuramente sarà un’esperienza eccezionale, però non solo essa con le sue bellezze, ma anche la qualità dei bed and breakfast che sono considerati tra i migliori da tutte le città famose. Una giornata nella città eterna inizierà sempre presso il tuo bed and breakfast con la famosa colazione italiana. La tipica colazione all’Italiana è una delle poche nel mondo ad essere composta da alimenti dolci, in contrasto con la classica colazione continentale, caratterizzata invece da alimenti prevalentemente salati. Infatti, se in Italia la colazione tradizionale è composta da caffè e cappuccino, nel resto d’Europa si usa invece mangiare prosciutto, uova, pane, latte e una spremuta d’arancia. La colazione italiana è solitamente composta da vari alimenti: il latte, il caffè, la spremuta d’arancia e lo yogurt per quanto riguarda le bevande, mentre tra gli alimenti solidi ci sono i cereali, le fette biscottate, le merendine, il pane, i biscotti e la frutta fresca. Il latte viene solitamente abbinato al caffè dagli adulti, creando una sorta di caffelatte, mentre i bambini invece lo bevono aromatizzato al cacao o con del miele. Ora che abbiamo detto tutto questo, e il tempo che parti nell’avventura della tua vita nella la capitale dell’Italia. Però dovresti sapere che per visitare avrai bisogno di spostarti. Il programa usato dai turisti ma anche dai cittadini della città sono i mezzi pubblici.
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Little Giants, mostra fotografica di Marcel Clemens
Little Giants, mostra fotografica di Marcel Clemens
Museo di Storia Naturale (ingresso accessibile da via Museo) 21 ottobre 2017 – 1 marzo 2018
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"Dragons" a Genova
Il Museo Civico di Storia Naturale "G. Doria" ospita una vasta esposizione di rettili
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Prehistory: Dinosaur skull Tyrannosaurus rex (T Rex or tyrannosaur). Cretaceous Period. Museo civico di storia naturale, Milan Prehistoric
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Milano, musei civici: le aperture a Pasqua, pasquetta, 25 aprile e 1° maggio
Milano, musei civici: le aperture a Pasqua, pasquetta, 25 aprile e 1° maggio Nel giorno di Pasqua, domenica 31 marzo, tutti i musei civici di Milano rimarranno aperti nei consueti orari. Nella giornata del 1° aprile (nonostante il lunedì sia il giorno di chiusura settimanale), saranno aperti straordinariamente Palazzo Reale e Padiglione d'Arte Contemporanea (PAC), dalle ore 10 alle 19.30, e il Museo delle culture (Mudec), dalle ore 9.30 alle 19.30. Musei regolarmente aperti al pubblico anche nella giornata del 25 aprile, Festa della Liberazione. In omaggio alla Festa dei Lavoratori, mercoledì 1° maggio, osserveranno giornata di chiusura tutti i musei civici (Museo del Novecento, Castello Sforzesco, Museo archeologico, Galleria d'Arte moderna, Palazzo Morando - Costume moda immagine, Palazzo Moriggia - Museo del Risorgimento, Casa museo Boschi Di Stefano, Museo nazionale di Storia naturale e Acquario civico) ad eccezione di Palazzo Reale, PAC e Mudec, che saranno straordinariamente aperti ai visitatori e alle visitatrici.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Fontanafredda: da visitare almeno una volta nella vita
Fontanafredda è un comune situato in provincia di Pordenone, in Friuli-Venezia Giulia, ed è una meta turistica apprezzata per la sua bellezza naturale e per le numerose attrazioni storiche e culturali che offre. Ecco alcune informazioni su Fontanafredda e su come organizzare una visita: Cosa vedere in città: - Il Castello di Fontanafredda, un antico castello situato nel centro della città, che ospita mostre d'arte e culturali. - La Chiesa di San Giovanni Battista, una chiesa barocca situata nel centro della città, che ospita una serie di opere d'arte e di sculture. - Il Museo Civico di Fontanafredda, che ospita una vasta collezione di oggetti storici e culturali legati alla storia della città e della regione circostante. Cosa vedere nei dintorni: - Il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, un grande parco naturale situato a pochi chilometri da Fontanafredda, che offre numerose attività all'aperto, come il trekking, l'arrampicata e il ciclismo. - Il Lago di Barcis, un lago di origine glaciale situato a pochi chilometri da Fontanafredda, che offre numerose attività all'aperto, come il nuoto, la pesca e la vela. - Il Castello di Spilimbergo, un antico castello situato a pochi chilometri da Fontanafredda, che ospita mostre d'arte e culturali. - La città di Pordenone, situata a pochi chilometri da Fontanafredda, che offre numerose attrazioni storiche e culturali, come la Cattedrale di San Marco e il Palazzo Ricchieri. Come arrivare: Fontanafredda è facilmente raggiungibile in auto o in treno. In auto, si può seguire la SS13 in direzione di Fontanafredda e poi seguire le indicazioni per il centro della città. In treno, si può prendere la linea ferroviaria Venezia-Udine e scendere alla stazione di Fontanafredda, da dove si può prendere un autobus per il centro della città. In conclusione, Fontanafredda è una meta turistica apprezzata per la sua bellezza naturale e per le numerose attrazioni storiche e culturali che offre. Se avete l'opportunità di visitare Fontanafredda, non esitate a farlo. Sono sicuro che non ve ne pentirete. Read the full article
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Drepanosaurus unguicaudatus
By Scott Reid
Etymology: Sickle Reptile
First Described By: Pinna 1979
Classification: Biota, Archaea, Proteoarchaeota, Asgardarchaeota, Eukaryota, Neokaryota, Scotokaryota, Opimoda, Podiata, Amorphea, Obazoa, Opisthokonta, Holozoa, Filozoa, Choanozoa, Animalia, Eumetazoa, Parahoxozoa, Bilateria, Nephrozoa, Deuterostomia, Chordata, Olfactores, Vertebrata, Craniata, Gnathostomata, Eugnathostomata, Osteichthyes, Sarcopterygii, Rhipidistia, Tetrapodomorpha, Eotetrapodiformes, Elpistostegalia, Stegocephalia, Tetrapoda, Reptiliomorpha, Amniota, Sauropsida, Eureptilia, Romeriida, Diapsida, Neodiapsida, Sauria, Archosauromorpha, Protorosauria?, Drepanosauromorpha, Elyurosauria, Drepanosauridae, Megalancosaurinae
Time and Place: 212 to 205 million years ago, from the Norian to the Rhaetian ages of the Late Triassic
Drepanosaurus is known from the Zorzino Limestone and Dolomia di Forni Formations of Italy, and the Siltstone and Petrified Forest Members of the Chinle Formation in New Mexico
Physical Description: Drepanosaurus is the Titular Member of the Drepanosaurs, aka the “Monkey Reptiles”! These weirdos got their name for a reason - they were extremely well adapted for climbing trees, to the point of having prehensile tails like many monkeys. Drepanosaurus had a long, slender body, with a very long and thick tail for grabbing onto branches and moving around the forest. It had a long, thin neck and a small skull on the end of it, which was superficially similar to the skull of a bird - it was round on the back end, with huge eyes and a small pointed snout. Still, that head looked more like the head of a chick any number of nonavian dinosaurs, rather than like birds. It had long, robust limbs, with claws on the digits. Most notably, one front claw on each Drepanosaurus hand was huge, used for aiding in gripping branches more easily. It had an arched shoulder region, and in general very high spines on its vertebrae. This made it look quite odd indeed - a lumpy, lengthy reptile that sort of looks like what would happen if you tried to combine a woodpecker, a monitor lizard, a monkey, and a bison into one small reptilian creature that lived in the trees of the Triassic. It was weird, okay. It was just weird. The tail may have even ended in a claw - that’s right, a claw - to help it grab onto branches better. And all of this weirdness was packed into a body only about 45 to 50 centimeters long - a truly specialized representative of Triassic Oddities.
Diet: Drepanosaurus was most likely an insectivore, using the claws to help get out various insects from tree bark.
Behavior: Drepanosaurus was a weirdo, but a weirdo with a purpose. All of these weird traits came together in one wild animal to aid it in climbing among trees, gathering food, and moving nimbly in the forest. The small, pointed mouth aided in digging out food from crevices and burrows, which it could open up bigger using the large claws. Its long and skinny neck also helped it to reach spots where insects were hiding, rather than wasting energy to move its entire body to where food was on the tree. The large, splayed out feet and strong claws were able to wrap around tree trunks, gripping the wood tightly and helping Drepanosaurus stay stabilized. The prehensile tail helped Drepanosaurus go from branch to branch and move among the tree canopy, and the claw would help to keep the tail in place during particularly slippery or dangerous swings.
Ecosystem: Drepanosaurus lived in a variety of environments, most importantly the Triassic shores of Northern Italy, around tidal basins and seasonal lagoons. In the Zorzino beach formation, it shared its home with its close cousins, Megalancosaurus and Vallesaurus; as well as the early Pterosaurs Bergamodactylus, Peteinosaurus, and Eudimorphodon; the very long-snouted Phytosaur Mystriosuchus; the marine reptile Endennasaurus; the Placodont Psephoderma; the Aetosaur Aetosaurus; the Tuatara Diphydontosaurus; the Tanystropheid Langobardisaurus; and plenty of fish such as Legnonotus, Gibbodon, Sargodon, Pholidorhynchodon, Parapholidophorus, Pholidoctenus, Dapedium, Dandya, and the shark Pseudodalatias. This was a very active and diverse fauna, placing Drepanosaurus in one of the truly uniquely Triassic locations of the end of the Period.
Dolomia di Forni was no sneeze either, a Tidal Basin surrounded by coniferous trees. Here we have some preservation of things that Drepanosaurus was likely to eat, such as the spider Friularachne. There were also plenty of crustaceans, including decapods and crab like things that would have been crawling all over the tidal pools. Fish were very common too, such as the Coelacanth Holophagus, the sharp fish man Saurichthys, other Ray-Finned fish such as Eopholidophorus and Sargodon, the shark Pseudoalatias, and the Conodont Epigondolella. There was also the Tanystropheid Langobardisaurus again, as well as the other Drepanosaur Megalancosaurus. However, the true heroes of the environment were the early pterosaurs - the whole gang was there, including Preondactylus, Eudimorphodon, Austriadactylus, and Seazzadactylus. It was just a huge chaos of flying reptiles, which Drepanosaurus would have had a tough time avoiding!
Drepanosaurus has also been found in the Siltstone and Petrified Forest environments of the Chinle Formation in North America. Now, even in the context of Pangea this was a long distance away, but it’s possible they migrated there during the end of the Triassic period. These were thick coniferous forest environments with a severely dry and severely wet season, indicating that Drepanosaurus really adapted to a new cliimate, and quickly. Here there were famous animals such as the dinosaurs Coelophysis, Daemonosaurus, Chindesaurus, Tawa, the Silesaurid Eucoelophysis, the Lagerpetid Dromomeron, Pseudosuchians like Hesperosuchus, Effigia, Vivaron, and the Aetosaur Typothorax; the swimming Archosauromorph Vancleavea, Tuataras like Whitakersaurus, Phytosaurs like Redondasaurus and Rioarribasuchus, and even other Drepanosaurs like Avicranium (which might actually be what all the specimens of Drepanosaurus in the Chinle are, so take this with a grain of salt). This is a very diverse ecosystem that has been touched on elsewhere on WTF Triassic, so I will leave it at that!
Other: Oh ye Drepanosaurs. With heads so birdlike and bodies so weird. Much like other triassic weirdos, BANDits (“scientists” who insist, though literally all evidence points to the contrary, that birds could not have evolved from dinosaurs), you have been fodder for speculation for ages. However, you have almost nothing in common with birds - even the skull is only similar on the outside, and lacks many of the features seen in bird skulls (that are, however, found in dinosaur skulls). In fact, many of these creatures were grouped together in a group called Avicephala, which was eventually abandoned as it was found that most of them were not closely related. That said, it was then found that Drepanosaurs were Archosauromorphs, showing that weird arboreal lifestyles were a trend in the Ruling Reptile group, rather than a unique feature of the birds. Though, it is possible that Drepanosaurs are actually very early Diapsids (reptiles proper), and thus may have evolved as early as the Permian - and somehow survived into the Triassic. More fossils are needed, but for now, they remain a fascinating and unique Triassic group, highlighting the weirdness of this timeperiod in a way few other animals can.
~ By Meig Dickson
Sources Under the Cut
Carroll, R. L. 1988. Vertebrate Paleontology and Evolution 1-698.
Colbert, E. H. 1947. The little dinosaurs of Ghost Ranch. Natural History 59(9):392-399-427-428.
Dalla Vecchia, F. M. 1991. Notes on the stratigraphy, sedimentology and paleontology of the Dolomia di Forni (Upper Triassic) of the Rio Seazza Valley (Preone, Friuli-Venezia Giulia)]. Gortania - Proceedings of the Friulian Museum of Natural History 12 (90) : 7-30.
Irmis, R. B., S. J. Nesbitt, K. Padian, N. D. Smith, A. H. Turner, D. T. Woody, and A. Downs. 2007. A Late Triassic dinosauromorph assemblage from New Mexico and the rise of dinosaurs. Science 317:358-361.
Harris, J. D., A. Downs. 2002. A drepanosaurid pectoral girdle from the Ghost Ranch (Whitaker) Coelophysis Quarry (Chinle Group, Rock Point Formation, Rhaetian), New Mexico. Journal of Vertebrate Paleontology 111: 247 - 264.
Pinna, G. 1979. Drepanosaurus unguicaudatus, nuovo genere e nuova specie di Lepidosauro del trias alpino. Atti della Societa Italiana di Scienze Naturali e del Museo Civico di Storia Naturale di Milano 121: 181 - 192.
Pinna, G. 1986. On Drepanosaurus unguicaudatus, an Upper Triassic lepidosaurian from the Italian Alps. Journal of Paleontology 60 (5): 1127 - 1132.
Pinna, G. 1988. Un nuovo esemplare giovanile di Drepanosaurus unguicaudatus del Norico di Val Preone (Udine) [A new juvenile specimen of Drepanosaurus unguicaudatus from the Norian of the Preone Valley, Udine]. Atti della Società Italiana di Scienze Naturali - Museo civico di Storia Naturale di Milano 128:80-84.
Pinna, G., and S. Nosotti. 1989. Anatomia, morfologia funzionale e paleoecologia del rettile placodonte Psephoderma alpiunum Meyer, 1858. Memorie della Società Italiana di Scienze Naturali e del Museo Civico di Storia Naturale de Milano 25(2):1-50.
Pritchard, A. C., S. J. Nesbitt. 2017. A bird-like skull in a Triassic diapsid reptile increases heterogeneity of the morphological and phylogenetic radiation of Diapsida. Open Science 4 (10): 170499.
Renesto, S. 1994. The shoulder girdle and anterior limb of Drepanosaurus unguicaudatus (Reptilia, Neodiapsida) from the Upper Triassic (Norian) of Northern Italy. Zoological Journal of the Linnean Society 111 (3): 247 - 264.
Renesto, S., J. A. Spielmann, S. G. Lucas, G. T. Spagnoli. 2010. The Taxonomy and paleobiology of the Late Triassic (Carnian-Norian: Adamnian-Apachean) drepanosaurs (Diapsida: Archosauromorpha: Drepanosauromorpha). New Mexico Museum of Natural History and Science Bulletin 46: 1 - 81.
Senter, P. 2004. Phylogeny of Drepanosauridae (Reptilia: Diapsida). Journal of Systematic Palaeontology 2(3):257-268.
Stefani, M., P. Arduini, A. Garassino, G. Pinna, G. Teruzzi, G. L. Trombetta. 1991. Palaeoenvironment of extraordinary fossil biotas from the Upper Triassic of Italy. Atti della Societa Italiana di Scienze Naturali e del Museo Civico di Storia Naturale di Milano 132 (24): 309 - 335.
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